L’arte di Helen Bur si muove sul confine tra astrazione e narrativa, creando uno spazio in cui il significato dell’opera è accennato piuttosto che imposto. Il suo approccio è poetico, fondendo pennellate espressive con elementi figurativi classici e una profonda sensibilità.
Come avviene nella complessità della vita, nelle sue opere ciò che accade non è mai esplicitato del tutto. Piuttosto, Helen dipinge una sensazione o un’esperienza personale che diventa universale, lasciando l’interpretazione aperta e affidando agli spettatori la ricerca di un significato. In questo modo, Helen trasforma l’osservazione passiva in partecipazione attiva, cambiando la nostra esperienza dello spazio pubblico.