CVTà Street Fest: l’arte e l’amore

 In News

Due i protagonisti del CVTà Street Fest: l’arte e l’amore.

L’arte veicola le idee che animano il festival e guidano Alice nella scelta degli artisti da invitare.
Alberonero con l’installazione Supercivita riflette sul luogo, sulle sensazioni che suscita. Offre un momento critico per prendere coscienza del proprio ruolo nel tempo e nello spazio.
Lo specchio è un invito a vivere il contesto nel quale siamo immersi.

 

Alberonero, Supercivita, Cvtà Street Fest 2018. Ph Alessia Di Risio

Se Alberonero mette in campo una responsabilità dell’oggi sul domani il bianco corteo dipinto da MP5 richiama i suoi ideali militanti. Lontano dalla politica il murales rende lo spirito combattivo come resilienza di chi nonostante le avversità riparte per ricostruire, simbolo di un’umanita che non molla pronta a ricominciare ogni volta.

MP5 CVTà Street Fest

MP5, One Army, CVTà Street Fest 2018. Ph Alessia Di Risio

Anche nelle opere di altri artisti ci sono riferimenti alla storia e alla sfida di Civita.
UNO, ad esempio, traccia la sagoma di Vincenzo Cuoco, illustre civitese illuminista. A lui è intitolata la Pro-loco che ha invitato Alice la prima volta e la sua casa è stata resa da Airbnb una residenza per artisti.

UNO per il Cvtà Street Fest 2018. Ph Ian Cox

Ma l’arte qui si nutre delle persone del posto che rendono CVTà ció che è trasformando il festival in un’esperienza di coesione collettiva.
L’amore che muove la gente trapela in tutto: dall’accoglienza, alla dedizione nella preparazione e gestione degli eventi.
Una comunità gentile dove gli anziani sono entusiasti di vedere il paese rianimato dai colori e dalla musica e i giovani sono orgogliosi di ciò che sta accadendo.

Chef Rubio, Alessia Di Risio, Baciamo le Mano, CVTà Street Fest 2018. Ph Alessia Di Risio

Chef Rubio, Baciamo le Mano, CVTà Street Fest 2018. Ph Chef Rubio

La mostra fotografica allestita quest’anno presenta scatti realizzati durante le scorse edizioni da Chef Rubio e Alessia Di Risio, fotografa ufficiale, per celebrare gli abitanti e gli artisti, il cuore del festival. Dettagli di mani per sottolineare l’abilità del fare, strumento di creazione di ogni cosa che sia un’opera d’arte, un cibo, un oggetto e così via.
Le foto sono posizionate in giro per il borgo e sta al visitatore scovarle.

Alessia Di Risio, Baciamo le Mano, CVTà Street Fest 2018. Ph Alessia Di Risio

Alessia a colori e in digitale si è concentrata sugli artisti e sul gesto. Se un’attività è immersiva come quella artistica il coinvolgimento è totale e investe le mani che, artefici dell’opera, si tingono e adoperano nella realizzazione. Passare attraverso un’esperienza significa anche prenderne le sembianze, nel caso dell’arte, i colori.

Chef Rubio, Baciamo le Mano, CVTà Street Fest 2018. Ph Ian Cox

Le foto di Chef Rubio, in pellicola e in bianco e nero, raccontano attraverso due scatti montati insieme – un ritratto e un dettaglio delle mani – la storia degli abitanti. Le iconiche figure così composte rendono omaggio ai civitesi, narrano le arti e i mestieri locali e risultano divertenti e magnetiche grazie alla messa a fuoco che aiuta nella lettura delle immagini.
Tutta la comunità partecipa e il festival è frutto di una volontà comune. Lo scenario delineato, utopico e decadente, è unico e non potrebbe essere diversamente.

Alice Pasquini, CVTà Street Fest 2016. Ph Ian Cox

Alice Pasquini ha avuto la sensibilità e la forza di riconoscere e riunire i particolari, civitese d’adozione in lei si conciliano i punti chiave dell’iniziativa: l’arte e l’amore.

Articoli Recenti